ArchiFacade - Come raddrizzare una vista prospettica.

Come raddrizzare una vista prospettica.
Il raddrizzamento delle viste prospettiche è una delle tematiche più affascinanti e certamente fra le più discusse nell'ambito della geometria descrittiva.
Attualmente, in virtù dell'ampia fetta di mercato coperta dal restauro e dalla ristrutturazione degli edifici storici, questa tecnica sta assumendo sempre più importanza.
Spesso capita che i progettisti abbiano bisogno di rappresentare un edificio esistente sia sia nel caso di un rilievo, che nell'ipotesi di contestualizzazione di un nuovo edificio: ArchiFacade risolve questo problema a tutti gli utenti Archicad.
Vediamo un semplice esempio sull'utilizzo di ArchiFacade
Diamo il caso che il progettista sia interessato all'interno di un edificio storico, in altre parole, il suo incarico non include la riprogettazione dell'esterno, che potrebbe essere vincolato per il suo valore storico.
L'involucro edilizio non sarà modificato, o comunque le evetuali piccole modifiche non interesseranno la "pelle" dell'edificio, ma saranno solo ripristino di infissi o cose simili. In casi come questi spesso non vale la pena di costruire in 3D tutto l'edificio, o quantomeno sarà preferibile evitare il costo di un rilievo accurato delle parti non oggetto di riprogettazione.
Risulta molto più comodo fare una foto alla facciata dell'edificio ed usarla come base per il ridisegno di tutti i suoi elementi, sia che si voglia restituire solo il 2D del fronte in questione, sia che si desieri realizzare un accurato modello 3D con tutti gli elementi presenti (in casi complessi ArchiForma potrebbe essere di grande aiuto!).
Tuttavia non è sempre facile fare una foto perfettamente frontale e "in bolla" di un edificio storico, specialmente negli agusti vicoli delle città d'arte italiane: a volte manca proprio lo spazio, una focale troppo ampia dà distorsioni eccesive, i palazzi di fronte sono chiusi, non si può fermare il traffico per montare il cavalletto in mezzo alla strada, ecc..
Diciamo che il massimo che possiamo fare è una foto di scorcio in cui ovviamente dimensioni e allineamenti vengono distorti secondo le regole della prospettiva.
ArchiFacade ci aiuta a raddrizzare queste immagini: in pratica può deformare l'immagine riportandola ad una vista perfettamente frontale. Deformando un'immagine distorta, otteniamo una vista "regolare" dell'edificio.
Vediamo come procedere.
Facciamo una foto all'edificio usando un obiettivo "normale" (50 mm per le reflex, o un fattore di zoom intermedio per le machine fotografiche digitali, anche se il discorso sarebbe un po' più compleso...), evitiamo i grandangoli che deformano troppo l'immagine, specialmente se la mira non è orizzontale: le linee della prospettiva possono essere raddrizzate, ma quelle curve (quelle tipiche degli obiettivi fish-eye, tanto per intenderci) alla fine rimarrebbero deformate.
Se il fronte dell'edificio è molto grande, o lo spazio di fronte ad esso è proprio esiguo, conviene fare delle foto parziali, raddrizzarle una ad una e poi usarle per comporre una sorta di mosaico della facciata.
Prima di tornare in studio ricordatevi di rilevare le misure necessarie: le regole matematiche su cui si basa ArchiFacade necessitano di alcuni input numerici... solo la foto non basta!
Ma quali misure ci servono? Facile!
Il metodo più semplice richiede il posizionamento di quattro punti che giacciono sul piano della facciata: in questo caso ci bastano quattro coppie di coordinate cartesiane.
Anche se non si hanno strumenti di rilevo sofisticati, non è così difficile rilevare la lunghezza e l'altezza dell'edificio; come si vede nell'esempio, con questre due dimensioni siamo in grado di disporre le quattro coppie di coordinate che ci servono.
L'angolo in basso a sinistra è il primo punto: 0, 0
L'angolo in basso a destra ha coordinate: lunghezza rilevata, 0
L'angolo in alto a destra ha coordinate: lunghezza rilevata, altezza rilevata
L'angolo in alto a sinistra ha coordinate: 0, altezza rilevata
Torniamo alla nostra fotografia e cerchiamo di rispondere al dubbio più comune.
Che dimensione, risoluzione, profondità di colore ci serve?
Di sicuro, più l'immagine è grande e definita e più accurato sarà il risultato... oltre che il tempo di elaborazione richiesto.
Visto lo scopo per cui utilizzaimo l'immagine (base per un disegno, rilievo delle dimensioni delle componenti della facciata, presentazione nei rendering) può bastare una foto di 1024x768 pixels, 72 dpi, con milioni di colori.
Se non usiamo una macchina fotografica digitale, dobbiamo per forza ricorrere ad uno scanner per digitalizzare l'immagine: di solito conviene aumentare le dimensioni dell'immagine, piuttosto che la sua risoluzione (in termini di pixels il risultato è lo stesso).
Ora laciamo Archicad e importiamo l'immagine con lo strumento figura.
Non si ridimensiona l'immagine, non la si ruota, non la si scala! Sarebbero azioni prive di senso: si arrangerà ArchiFacade!
Ora posizioniamo i quattro punti fissi:
- click sull'icona dello strumento Punto di ArchiFacade
- 4 click sull'immagine per fissarli (lo zoom sull'immagine può rivelarsi molto utile...) e poi non resta che inserire le coordinate di ognuno.
Selezioniamo tutti gli elementi presenti (i quattro punti e l'immagine) e raddrizziamo l'immagine usando lo strumento Raddrizza Prospettiva di ArchiFacade.
Il risultato è una vista frontale dalla quale ricavare ogni dimensione degli elementi presenti in facciata.
La possiamo usare per riprodurre un disegno 2D del fronte, come base per costruire il modello 3D dei vari dettagli, ma abbiamo anche un'altra possibilità: possiamo usare l'immagine come la "pelle" di un semplice involucro edilizio 3D.
In questo caso risparmieremo moltissimo tempo realizzando pochissimi elementi (niente balconi, cornicioni, lesene, ecc.).
Come fare? Semplice!
Il procedimento è quello che prevede l'uso dei retini descritto nei prossimi esempi; ovviamente ipotesi quali la bucatura di porte e finestre per vedere i propri elementi 3D, la possibilità di utilizzare questo metodo per realizzare rapidamente un contesto urbano, ecc., le lasciamo all'immaginazione di ognuno.